Come raccontare i miei vini. Nel Ramandolo, dolce e suadente, vedo una bella donna prosperosa e verace che ha la facoltà di attraversare il tempo. Nel Picolit, parco dono di dio, mi figuro una splendida fanciulla, stavolta fragile e
sottile che ricorda l’altitudine e la leggerezza dell’aria. Nel Refosco, nel Cabernet e Merlot, nello Schioppettino e nel Pignolo, duttili e tenebrosi,trovo la ruvida sicurezza che è patrimonio delle genti del friuli più estremo.
Nei miei “Roncat” il Ramandolo, il Rosso, il Sauvignon, vedo me stesso e tutti i miei sogni, resi tangibili e veri.Nel Ramandolo “Uve decembrine”, da una raccolta tardiva nei primi giorni di dicembre, esprimo la mia maturità, la quintessenza di me stesso.